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Paura di non essere all’altezza | 1 esercizio per aprire gli occhi

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Hai mai avuto paura di non essere all’altezza? Ti sei mai sentito come se non fossi abbastanza o, peggio ancora, come se non potessi mai essere abbastanza?

È ben difficile che tutto possa filare sempre liscio, anzi. Con tutte le sfide, gli ostacoli e le difficoltà che la vita ci propone e impone, non sei certo l’unico a sentirsi talvolta sopraffatto dagli eventi, incapace di muovere anche soltanto un dito per timore di sbagliare ulteriormente o di peggiorare la situazione.

Sappi però che questa è una condizione che non può essere protratta all’infinito. Questa tua paura di non essere all’altezza deve essere gestita e affrontata, trasformata da limite a risorsa capace di generare risultati.

“Sei fuori, Dario? Come pensi di poter trasformare la paura in una risorsa?”

Intanto cerchiamo di capirci: in sé, la paura è una reazione sana e istintuale alla percezione di un pericolo. L’obiettivo non è eliminare tutte le proprie paure, perché vorrebbe dire iniziare ad affrontare il mondo nell’incoscienza più completa, e non è quello a cui bisogna aspirare. Senza paura, oltretutto, non ci sarebbero nemmeno l’adrenalina, il fascino della sfida, l’ebbrezza che si prova ogniqualvolta si superano i propri dannatissimi limiti.

Il vero traguardo che ti voglio spingere a raggiungere consiste nel mettere da parte le paure nocive, quelle che ti bloccano lì dove sei e non ti permettono di proseguire verso i tuoi obiettivi. La paura di non essere all’altezza è sicuramente tra queste.

Il cervello milionario

Paura di non essere all’altezza? 1 lezione da imparare

La tua mente non è ancora in grado di mostrarti le tue reali potenzialità, ma te le potrà fare raggiungere.

Non sono io ad affermarlo, è proprio così. Siamo abituati a vivere nella comodità, a impegnarci “solo fino a un certo punto”, a sforzarci “ma non troppo”. Non ci misuriamo mai sul serio con quelle che sono le nostre potenzialità reali, non ci spingiamo al limite estremo delle nostre capacità.

Sai chi è che riesce in questo intento? Soltanto alcune persone specifiche. Le riconosci subito perché iniziano ben presto a distinguersi dagli altri, dal cosiddetto “uomo comune”. Parlo dei grandi sportivi, imprenditori, innovatori e di tutte quelle personalità eccezionali che spiccano nella massa. Tale loro eccezionalità risiede nella caparbietà, nella costanza e nella dedizione con cui portano avanti le loro passioni e ossessioni, declinate naturalmente al settore in cui operano.

Perché anche tu possa trovare la tua eccezionalità, devi impegnarti, metterti in condizione di pretendere di più da te stesso. Devi far uscire la tua mente dal suo assetto standard e abituarla, con gradualità, a spingersi e spingerti ogni giorno un passettino oltre al punto già raggiunto il giorno precedente.

La lezione che devi imparare è una sola: per puntare in alto, devi allenarti. Per smettere di avere paura di non sentirti all’altezza, devi iniziare a confrontarti con questa paura, misurarti con i tuoi limiti reali e dimostrare così a te stesso, nel breve e nel lungo periodo, la natura delle tue risorse interiori e le capacità su cui puoi contare per determinare il futuro secondo i tuoi desideri.

Addestra la tua mente

C’è un piccolo esercizio che puoi fare per te stesso, per iniziare ad addestrarti e contrastare in modo efficace la paura di non essere all’altezza. È importante perché è fondamentale che tu riesca a ritrovare le tue sicurezze. Nella fattispecie, occorre che tu inizi a ritrovare e percepire le tue risorse interiori. Se pensi di non averne, ti blocco subito: ne hai. Ne abbiamo tutti. Non tutti però siamo capaci di usarle e sfruttarle, di contare su queste risorse in modo attivo per determinare il nostro futuro.

Questo esercizio ti può aiutare a comprendere quali sono le tue risorse e aiutarti così a riacquisire sicurezza e fiducia nelle tue capacità e potenzialità. In poche parole, può contribuire a restituirti il coraggio che hai perduto per strada, chissà dove, e che ti servirà per lanciarti in avventure nuove e di affrontare le mille incognite del domani.

In che cosa consiste l’esercizio? Voglio che ogni giorno tu annoti su un piccolo taccuino tutto ciò che ritieni di aver appreso nella giornata trascorsa e tutte le difficoltà che sei riuscito ad affrontare.

Nulla di trascendentale? Prova e mi dirai. Come ripeto sempre, il potere sta tutto nella semplicità.

Ciò che mi interessa è che tu sviluppi la capacità di riconoscere le tue risorse, che tu abbia contezza della forza che hai dentro di te e degli ostacoli, piccoli o grandi che siano, che ti trovi già ad affrontare ogni singolo giorno.

Voglio che tu impari a valorizzare te stesso e che tu possa vederti davvero senza quella vocina che, da dentro, ti ripete costantemente che non sei abbastanza. Tu sei molto più di quanto pensi. Datti l’opportunità di scoprirlo.

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Inizia ad esercitarti da adesso

Per questo esercizio non voglio che tu ti distragga. Voglio invece la tua totale attenzione. Voglio che ti concentri e che inizi a fare sul serio. La tua vita non è uno scherzo. Il tuo futuro non è uno scherzo. Se non inizi a guardare a questi aspetti con la giusta prospettiva, sei perso. Se continui a vivere le tue giornate senza nessun tipo di visione per te stesso, rimarrai sempre in balia delle tue insicurezze, schiavo delle tue paure.

La paura di non essere all’altezza è soltanto una tra queste, ed è sicuramente tra le paure peggiori. Vuoi sapere perché? Per il semplice motivo per cui se non decidi di mettertici di fronte e di trovarvi soluzione, si trasforma in una sabbia mobile. Più le dai ascolto, più ti rende insicuro, trascinandoti verso il baratro e togliendoti via via ogni possibilità di movimento, di reazione.

È questo che vuoi? Dubito.

Allora ascoltami: non aspettare. Non pensare di avere tutto il tempo del mondo: il tempo passa inesorabile, non ti attende. Non pensare nemmeno di essere in ritardo. L’unico ritardo che puoi collezionare è quello nei confronti di te stesso. Sei perfettamente in tempo, ma il momento è questo. 

Il momento è adesso.

Dario Silvestri

Practice, Dedication, Results