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Ascoltare o non ascoltare gli altri? | Ascolta te stesso

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È meglio ascoltare o non ascoltare gli altri? Oggi iniziamo così, con una domanda molto netta. Sai che ho l’animo ribelle e disobbediente. Per questo potrei dirti che gli altri non vanno ascoltati mai, per nessuna ragione. Ma questa mia affermazione, senza che io fornisca un contesto, avrebbe ben poco valore.

Il fatto è che gli altri bisogna ascoltarli, ma ascoltarli sul serio. Imparare ad ascoltare in modo attivo e attento è infatti una delle capacità più importanti per chiunque nella vita voglia assumere un ruolo da leader. Per guidare gli altri con efficacia bisogna essere in grado di capirli, comprenderne esigenze e desideri, e per tale tipo di comprensione occorre l’ascolto.

Non solo.

Ascoltare gli altri è importante anche per una ragione molto meno sottile. In poche parole, ciò che gli altri dicono potrebbe rivelarsi vero, avere un valore autentico e rappresentare un genuino arricchimento per la tua vita. In questo caso, perdere l’occasione di ampliare i propri orizzonti sarebbe un vero peccato.

Imparare ad ascoltare è dunque basilare. Ed è quando hai ormai imparato a farlo e a riconoscere il valore di ciò che gli altri dicono che puoi operare una scelta. Puoi infatti scegliere se sia più saggio per te ascoltare o non ascoltare gli altri.

Il cervello milionario

Non ascoltare gli altri non è sempre la scelta giusta

Non ascoltare gli altri è una capacità che si acquisisce nel tempo. Mica semplice. Quando ti trovi davanti una persona che non fa altro che riversare su di te critiche e giudizi che hanno origine soltanto da frustrazioni e paure proprie, è importante che tu impari a schermarti e a difenderti. In che modo? Riconoscendo il tipo di situazione in cui ti trovi.

Non lo facciamo in automatico. Per riconoscere il tipo di situazione serve allenamento. Ti potrà sembrare strano, ma anche in questo caso ci si può addestrare facendo esercizio: in ogni frangente e circostanza, devi cercare di mettere a fuoco la persona con cui ti stai confrontando. Devi capire quali sono le ragioni che la spingono a dirti proprio quelle parole.

Facciamo finta che questa persona stia criticando una tua azione o esprimendo un giudizio negativo sul tuo operato: quale peso hanno le sue parole? La difficoltà consiste nel comprendere ciò che si cela dietro a quei commenti, capire quale utilità possano avere per te.

Da dove nascono le critiche che quella persona ti sta muovendo? Sono giustificate? Il lavoro che hai svolto è davvero fatto male come dice? Se la critica non è gratuita e motivata da interessi personali bensì espressa per darti uno spunto di riflessione o spingerti a fare di più, il consiglio è di ascoltarla, tentare di comprenderla, farla propria. Alla fine potresti comunque non ritenerla valida, ma è importante mettere in forse e dubitare sempre prima di proseguire oltre.

L’invito è quello a rimanere sempre aperto alla possibilità di imparare dagli altri, dai loro errori e dalle loro sconfitte tanto quanto dai loro successi e traguardi.

Non ascoltare gli altri: decidi con la tua testa

Rimanere sempre aperto alla possibilità di imparare dagli altri significa comunque che alla fine dei giochi, una volta messo in dubbio quanto espresso nei tuoi confronti e valutatone ogni aspetto, la decisione finale spetta a te e a te soltanto.

Comprendere i motivi sottesi degli altri ti aiuta a contestualizzare le loro parole, ad attribuire loro il giusto peso relativo, però sei tu l’unico a poter capire se critiche, consigli o suggerimenti mossi dagli altri possano fare al caso tuo. Tu sei l’unica persona che può veramente prendere una decisione sul da farsi.

Immagina ad esempio di avere in mente di realizzare un progetto che tutti hanno definito troppo ambizioso e irrealizzabile. Ce l’hai in mente? Benissimo. Una volta che hai valutato pro e contro e considerato con attenzione rischi e probabilità di successo e insuccesso, hai in mano tutto ciò che ti serve per procedere. Di cos’altro potresti aver bisogno? Se sceglierai di proseguire verso il tuo traguardo, sarà una scelta rischiosa, temeraria e degna di un sognatore, ma di un sognatore che, pur avendo la testa tra le nuvole, è altrettanto capace di tenere i piedi ben piantati a terra.

Immagina ancora, in un altro esempio, una persona a te cara e contraria a un’impresa che per te è di vitale importanza compiere. Magari vuoi partire per un paese lontano e questa persona ti dice che sarebbe meglio tu restassi, che viaggiare non serve a niente, che è pericoloso e non ne potrebbe uscire nulla di buono. Se ci presti attenzione, queste sue parole sembrano dettate soltanto dalla paura. Potrebbero esserti utili in qualche modo? Se seguissi quel consiglio, questa scelta a cosa ti condurrebbe nel lungo termine?

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Tutto passa dalla conoscenza di se stessi

Come ho già ribadito più e più volte, il punto cruciale è sempre uno: conoscersi. Quando ti conosci sei già a metà dell’opera, perché puoi dire di avere già in mente ciò che vuoi e qual è la direzione verso cui ambisci. O per lo meno hai gli strumenti per poterlo fare. L’identificazione dei propri desideri e, di rimando, dei propri obiettivi è uno degli aspetti che le persone trovano più difficili proprio perché non si conoscono a sufficienza.

Quando ti conosci e sai chi sei, sai anche cosa vuoi per te stesso, ed è un tipo di chiarezza che puoi usare anche con gli altri. Il vantaggio è che ti permette di rifiutare con meno sensi di colpa un suggerimento che ritieni inadatto a te, di allontanare critiche inutili e vuote rispetto ai tuoi fini. Al tempo stesso, ti dà modo di accogliere “a orecchie aperte” tutti quei suggerimenti e quelle critiche che ti sono state mosse per spingerti a colmare un tuo limite o a correggere un tuo difetto.

Quando ti conosci e sai chi sei, sai anche quando è meglio non ascoltare gli altri e quando invece è l’ora di aprire bene le orecchie e assorbire ogni parola.

A questo punto dimmi, il mio è un consiglio che accetterai di ascoltare?

Dario Silvestri

Practice, Dedication, Results