Per chi desidera perseguire e ottenere risultati sempre più positivi, comprendere come migliorare la performance è un passo fondamentale. Lo so bene perché è ciò di cui mi occupo professionalmente. Come già saprai, infatti, sono un performance coach: performance, obiettivi e massimizzazione dell’efficacia sono il mio pane quotidiano.
Quando parliamo di performance, tuttavia, si apre un mondo. Si tratta di un termine che abbraccia un’enormità di aspetti e che può applicarsi in numerosissimi modi e settori. Si può parlare di performance in ambito economico, per esempio, ma anche di performance in ambito sportivo, aziendale o personale. Ancora, se trattiamo di miglioramento della performance, si può intendere un miglioramento sia in senso quantitativo che qualitativo, nel breve o lungo periodo, e via discorrendo.
I punti di vista sono davvero molteplici, ed è quindi meglio se proviamo prima di tutto a fare un po’ di chiarezza.
In che senso “migliorare la performance”?
Performance è un termine inglese che ormai usiamo anche in italiano con una certa disinvoltura, ma cosa significa esattamente? Si usa per definire i risultati che si conseguono adottando e seguendo un determinato comportamento. Se volessimo esprimere lo stesso concetto in italiano, performance si potrebbe tradurre con il termine “rendimento”, oppure con “prestazioni”.
È un concetto generico che è possibile applicare a qualsiasi attività umana. Va dunque da sé che, quando parliamo di migliorare la performance, ovvero di migliorare il nostro rendimento o le nostre prestazioni, il primo passo che dobbiamo compiere è quello di definire l’azione su cui vogliamo concentrarci.
Vuoi migliorare la performance nella corsa? Punti a migliorare la performance nel tuo modo di comunicare? Cerchi di migliorare la performance della tua azienda? In ognuno di questi casi, il miglioramento della performance mira a un esito differente, che ti sarà possibile raggiungere con strumenti differenti.
Per questo, occorre partire da una definizione esatta di ciò che vuoi ottenere, comprendere qual è la tua meta. Una volta fissato l’obiettivo nella tua testa, puoi individuare gli elementi del tuo operato su cui focalizzare l’attenzione, quelli che occorre cambiare perché tu possa arrivare dove desideri.
Migliorare la performance: l’importanza della mente
Fin qui, scommetto che ti è tutto chiaro. Anzi, scommetto persino che, messa giù a parole, la questione appaia piuttosto semplice e automatica: definisci l’obiettivo → modifica gli elementi chiave in base a tale obiettivo → raggiungi l’obiettivo. Niente di più banale.
Fosse così banale, tuttavia, avrei già dovuto cambiare lavoro.
Il punto è che migliorare la performance, e quindi raggiungere l’obiettivo, o raggiungerlo con risultati ed efficienza più elevati, non è solo una meccanica questione di gesti e azioni ripetute. Il vero ostacolo che si staglia di fronte a chi si è prefissato di raggiungere risultati sempre più elevati è la mente.
La mente con tutti i pattern, anche e soprattutto emotivi, che è abituata a seguire. Pattern o schemi che, se non oliati a puntino e preparati ad affrontare delle sfide importanti, non ti permettono, con una semplice somma di azioni, di raggiungere la meta agognata.
Il percorso verso il traguardo non è mai lineare. È caratterizzato da difficoltà, ostacoli, intoppi a non finire.
In ambito sportivo, ad esempio, credi che siano solo il talento e il numero di allenamenti in campo a definire un campione? Quelli sono solo una parte del pacchetto. La vera differenza la fa la mente, ovvero il modo di ragionare, reagire e gestire le emozioni.
Allenare la mente e adottare il mindset corretto è essenziale se si vuole essere preparati ad affrontare qualsiasi terreno, qualsiasi sfida. Quando la tua mente è ben allenata e pronta, ti può portare a dei risultati eccezionali su ogni fronte. È uno strumento come tanti altri, ma è il più potente di cui puoi disporre.
Performance e fattore umano
Non siamo macchine. Come appena chiarito, una performance eccellente non è frutto di una meccanica addizione di elementi. Occorre iniziare a guardare e filtrare il mondo in una certa maniera, imparare ad ascoltare i propri pensieri e il proprio corpo, gestire la propria emotività, conoscersi. Questo per quale ragione? Semplice: al centro della performance ci siamo noi.
Migliorare la performance è molto complesso perché significa misurarsi con noi stessi e ciò che ne consegue. Quelli che ho elencato sono tutti aspetti che non seguono regole matematiche né teoremi ma che hanno origine dalla nostra storia personale, da cui è inutile fuggire.
Al contrario, la nostra storia personale dobbiamo essere in grado di comprenderla a fondo. Solo una volta elaborato e fatto nostro il passato che ci appartiene, ovvero l’insieme delle azioni che ci hanno portato al presente, possiamo davvero dire di capire chi siamo e cosa vogliamo. Non è un passaggio da sottovalutare perché può evitare tante brutte sorprese. Una tra tante: scoprire di aver infuso tante energie per migliorare la propria performance in un determinato ambito e poi scoprire che la meta raggiunta non era quella che si desiderava davvero.
Conoscerti e comprenderti a fondo ti permette di pervenire a un tuo stato di equilibrio personale, quindi di poter contare su un nucleo interiore forte grazie al quale proseguire sempre e nonostante tutto.
Quello di cui ti sto parlando è un aspetto che afferisce sempre alla mente, ma con una sfumatura diversa e di altrettanta rilevanza. Non si tratta soltanto di innescare le giuste reazioni mentali e di costruire i pattern più adeguati per porsi di fronte alle incognite della vita, ma di farlo partendo da sé stessi, tenendo bene a mente la propria unicità e l’unicità della propria storia personale.
Il te stesso del domani ti aspetta
A meno che tu non abbia in mente un obiettivo molto basilare, il percorso che ti porta a migliorare la performance richiede tempo. Del resto, se si vogliono ottenere risultati di qualità e duraturi, che poggino su basi solide, non potrebbe essere altrimenti.
Da una parte, quando pensiamo alle mille attività che vorremmo fare, sentiamo di non avere mai abbastanza tempo. Ci piacerebbe conseguire mille traguardi differenti ma alla fine, nell’indecisione, ci ritroviamo con nulla di fatto. Per questo, individua qual è, tra le tante, la tua principale priorità, quindi concentra i tuoi sforzi in quella direzione.
Dall’altra, quando pensiamo a quanto sarà arduo il percorso che dovremo percorrere, fingiamo di non avere limiti di tempo, di poter iniziare quando vogliamo. Troviamo mille scuse e altre mille ragioni valide per procrastinare costantemente. Il tempo però non è illimitato. Perciò non perdere altro tempo prezioso: inizia subito, inizia adesso.
Prova a vederla in questi termini: il te stesso del domani già ti aspetta, perché farlo attendere?
Dario Silvestri
Practice, Dedication, Results