Iscriviti alla Newsletter di Dario Silvestri

Come migliorare l’autostima: questione di consapevolezza

;

Se mi stai leggendo, le ipotesi sono due: o sei un lettore assiduo degli articoli che scrivo, o stavi cercando di capire come migliorare l’autostima e Google ti ha condotto fin qui.

In entrambi i casi, benvenuto. Parlare di come migliorare l’autostima significa che partiamo già da un presupposto di fondo piuttosto rilevante. In questo caso, infatti, non si tratta di capire come aumentare l’autostima – cosa che abbiamo già fatto tempo fa – ma di come migliorarla. È quindi una questione che pertiene alla qualità.

È risaputo che la stima che proviamo nei confronti delle nostre capacità è spesso instabile e soggetta a fluttuazioni di ogni tipo. Ma se senti di poter contare su una base di partenza, sei già a buon punto. Oggi però ti proporrei di compiere uno step ulteriore e andare oltre, ti va?

Il cervello milionario

Come migliorare l’autostima: inizia con l’autovalutazione

Provare autostima equivale a nutrire una percezione positiva nei confronti di sé stessi. In quest’ottica, uno dei primi passi fondamentali che ti invito a compiere per capire come migliorare l’autostima è quello di procedere a un’autovalutazione dei tuoi punti di forza.

Non ti chiedo però di farlo nei ritagli di tempo, ma di metterti a tavolino e prenderti tutto il tempo che ti occorre per riflettere. In questo genere di cose, la fretta è la tua peggior nemica.

Ciò che devi fare è individuare tutti gli elementi positivi che ti contraddistinguono come persona, sia sotto un profilo pratico che caratteriale. Capacità concrete, qualità del tuo carattere, atteggiamenti positivi che metti in pratica in modo sistematico e che fanno parte di te e delle tue abitudini.

Un esercizio molto utile consiste nell’evitare una categorizzazione iniziale. Fai brainstorming e scrivi tutto ciò che ti viene in mente. Potrai catalogare ciascun elemento in un momento successivo.

Poter riflettere di fronte a una lista ben precisa, messa su carta con chiarezza, ti permette di diventare più consapevole dei tuoi punti di forza, di rafforzare e migliorare la tua autostima. In seconda battuta, di spiegare con più lucidità e sicurezza agli altri ciò in cui riesci a eccellere.

Come migliorare l’autostima: affronta i tuoi punti deboli

La stessa lista che hai preparato sui tuoi punti di forza ha una seconda valenza. Ti dà modo di sviluppare un’efficace riflessione sui tuoi punti deboli. Di fronte a questi puoi intraprendere due strade.

La prima è prendere atto delle tue debolezze o degli ambiti per cui sei meno portato (o per i quali nutri meno interesse) e ignorarli in maniera attiva. Sai quali sono, che handicap rappresentano per te, ma ritieni o sai che lavorarci non inciderebbe in alcun modo rispetto agli obiettivi che ti sei prefissato.

La seconda, invece, è quella che ti porta a definire un “piano di attacco” rispetto a tutte quelle carenze che invece ti occorre superare se vuoi raggiungere risultati importanti. Parlo di quelle debolezze che ti creano problemi ad avere successo nel lavoro, alimentano la tua insicurezza e ti frenano nella tua crescita personale e professionale.

Non puoi capire come migliorare l’autostima senza passare dall’autovalutazione e dall’analisi dei tuoi punti di forza e di debolezza. La piena consapevolezza è uno strumento a tutti gli effetti, non puoi esimerti dall’usarlo.

Autovalutazione e condizionamenti

Sempre nell’ottica di farti comprendere come migliorare l’autostima, c’è un dettaglio non da poco che voglio sottolineare. Quando si parla di autostima c’è spesso un equivoco piuttosto comune: l’autostima dipende da noi, è vero. Ma… non del tutto.

“Purtroppo e per fortuna”, la tua autostima dipende anche dall’insieme di tutti i condizionamenti esterni a cui sei stato ripetutamente soggetto sin dalla tua più tenera età. Ed è un aspetto ulteriore di cui devi tenere conto. Nel tuo modo di intendere chi sei, hanno giocato un ruolo fondamentale le percezioni e le opinioni che tutte le altre persone – genitori, parenti, amici – hanno riversato su di te.

“Purtroppo” perché sicuramente sarebbe molto più semplice percepire il proprio valore se non si fosse stati oggetto di quelle che potrei definire delle vere e proprie pressioni, in positivo o negativo. “Per fortuna”, perché ogni ostacolo, anche il più insormontabile, si può trasformare in una risorsa. La sfida, una volta colta e risolta, diventa una nuova vetta che sai di essere riuscito a scalare. Come dicono gli anglofoni: “No pain, no gain”. O, detta alla nostra maniera, “chi non risica, non rosica”.

Migliorare l’autostima: questione di tempo e abitudine

Come dicevo in precedenza, capire come migliorare l’autostima significa andare ad agire su quella che è la sua qualità. A questo fine, l’unico elemento chiave è il tempo. La tua autostima ha una sua concretezza e solidità, un suo peso specifico e una sua forma nel modo in cui la vivi e la esprimi nella quotidianità.

Devi coltivare l’atteggiamento positivo nei confronti del tuo valore e delle tue capacità come una qualsiasi buona abitudine: devi rafforzarlo giorno dopo giorno, con costanza e impegno. Ogni volta che decidi di lavorare sulla tua lista di autovalutazione, presta sempre attenzione a tutti gli sforzi che impieghi per perfezionare una tua competenza o colmare una tua lacuna.

Sono quegli sforzi a renderti padrone delle tue scelte. Ti danno più fiducia e contezza della strada che stai percorrendo e la tua autostima non solo ne uscirà migliorata, ma anche più solida e stabile, perché avrai ben chiaro il tuo ruolo nel determinarla e definirla.

Quando puoi dirti “arrivato”?

Mai. La vita è meravigliosa perché rappresenta una crescita continua. Non c’è mai un punto di arrivo e l’asticella dei traguardi che puoi raggiungere si sposta in maniera costante.

Col tempo puoi aumentare e migliorare la tua autostima, ma ci saranno sempre sfide nuove che ti porranno di fronte a lati di te stesso ancora insondati, difficoltà diverse, dilemmi esistenziali mai percepiti prima. Questa dinamicità e fluidità si possono riassumere in una parola sola: cambiamento. E il cambiamento è potere.

Perciò non chiederti quando potrai dirti “arrivato”, spera piuttosto di non arrivare mai.

Dario Silvestri

Practice, Dedication, Results