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Combattere la tristezza | Supera i tuoi limiti

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Sentiamo tutti di aver bisogno di contrastare e combattere la tristezza, ogni tanto. Per quanto sia un’emozione importante e necessaria per la nostra vita, la tristezza talvolta si frappone con prepotenza tra noi e la realizzazione dei nostri obiettivi, rovinandoci intere giornate e impedendoci di procedere come vorremmo. Ci fa sentire impotenti, senza più un filo di energie, quasi spinti alla rassegnazione.

In quei casi, imparare a combattere la tristezza può rivelarsi molto importante e potrebbe darci modo di mantenere il nostro focus e portare a compimento ciò che ci eravamo prefissati. Ma qual è l’ingrediente di cui non possiamo fare a meno per imparare a combattere la tristezza con efficacia?

La consapevolezza, naturalmente. Questo perché dobbiamo essere in grado di riconoscere la tristezza tanto quanto tutte le altre nostre emozioni. Ancora meglio, dobbiamo cercare di risalire alle origini di quanto proviamo, tentando di comprendere perché qualcosa ci riempie di gioia e qualcos’altro, al contrario, ci fa sprofondare in un baratro. Ricorda: non c’è nulla che sia troppo sciocco o troppo scontato e nemmeno c’è mai nulla per cui provare vergogna. Le tue emozioni sono tue, soltanto tue, e sempre legittime. Non devi dare conto a nessuno per ciò che provi. Dovresti anzi sentirti libero di accettare e vivere l’intero ventaglio delle tue emozioni senza alcun freno, perché è il primo vero requisito che occorre soddisfare perché tu possa apprendere a non subirle, ma a gestirle e far sì che ti accompagnino nella vita senza trasformarsi in ostacoli da superare.

Vediamo insieme come fare.

Il cervello milionario

Combattere la tristezza: cura relazioni sane

Al di là della consapevolezza, una delle grandi regole per combattere la tristezza è quella di lasciare da parte le illusioni e imparare a vivere ciò che è concreto. Trovo del tutto inutile continuare ad alimentare i circoli viziosi e gli schemi relazionali da cui deriva la nostra tristezza.

Attenzione, però. Non intendo affatto dire che si debbano troncare di colpo tutte quelle relazioni della nostra vita che non riteniamo soddisfacenti.

Da una parte, è certo importante lasciare da parte le persone negative per noi, arginare la loro presenza nella nostra vita o iniziare a schermare i loro giudizi e opinioni, se ci rendiamo conto che ci influenzano troppo e non in senso positivo. Dall’altra, però, dobbiamo comprendere anche qual è il ruolo che siamo noi a interpretare e quali le nostre responsabilità. In poche parole, dobbiamo cercare di rispondere alla domanda: quali elementi metto in gioco nelle relazioni?

Magari sei spinto da ottimi propositi, ma senza rendertene conto metti in atto alcuni specifici comportamenti che finiscono per generare una determinata reazione nelle persone con cui ti relazioni. Un esempio pratico? Se la tua tristezza nasce dal sentirti abbandonato dagli altri, potresti cercare di capire se c’è un qualche tuo atteggiamento che innesca in loro tale allontanamento. Potresti scoprire che il tuo atteggiamento premuroso viene percepito da molti come un tratto invadente e soffocante, il che li porta effettivamente a mettere un po’ le distanze tra voi.

Non confondere mai i tuoi propositi con quella che è la percezione altrui. Non sempre coincidono.

Quello che ti ho fatto è un esempio e la vita è senza ombra di dubbio molto più complessa, ma se la tua tristezza deriva dalle tue relazioni, è questo il tipo di attenzione che devi prestare per cercare di combatterla.

Combattere la tristezza: lascia da parte il perfezionismo

Un’altra forma di tristezza, tanto comune quanto quella derivante dai circoli viziosi e dagli schemi comportamentali che mettiamo in atto senza volerlo, deriva invece dalle frottole e bugie che ci raccontiamo ogni giorno.

Capita quando la nostra vita non ci piace. Vedi alla voci: “impiego che non ci appaga”, “corso di studi che non riteniamo faccia per noi”, “scelte che abbiamo compiuto con convinzione ma che si sono rivelate del tutto sbagliate”.

Sono situazioni che si verificano con altissima frequenza, sbagliare è normale… e salutare, aggiungerei. Perché nella vita dobbiamo provare, sperimentare, cambiare idea, ricostruirci costantemente. Nella vita dobbiamo affrontare le situazioni e con esse il cambiamento. Ne abbiamo bisogno come di respirare.

In casi di questo tipo, la ragione del nostro malcontento è soltanto una: il perfezionismo. Ci illudiamo che tutto debba essere perfetto, senza sbavature. L’idea di aver preso una decisione errata e di dover tornare sui nostri passi la viviamo come un fallimento personale, un motivo di profonda vergogna.

Reagiamo cercando vie di fuga, dicendoci che si tratta solo di un momento passeggero e che passerà, o che il mese prossimo o nell’anno che verrà le cose saranno diverse. Del resto, il corso di studio termina, no? E al lavoro potrebbero incaricarci di svolgere mansioni differenti. Il problema è che a distanza di tempo non cambia nulla e la tristezza inizia a riempire le nostre giornate.

“Gli altri cosa penseranno di me? Che non sono buono a far nulla?”

“Mi avevano detto che non era il percorso per me, non posso dar loro ragione.”

“E se mandassi tutto all’aria, ma continuassi a sentirmi così?”

Riconosci questo tipo di pensieri? Se la risposta è sì, è arrivato il momento di fermarti. È giunto il momento di cambiare. Lo sappiamo entrambi.

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Supera i tuoi limiti

Accettare la tua tristezza è fondamentale perché è una parte di te, ma è importante non permetterle di prendere il sopravvento e schiacciarti, lasciandoti inerte e abulico. Usa invece la tristezza come un faro per individuare le tue paure e iniziare a superarle. Comincia ad agire per cambiare ciò che non ti piace e sii tu stesso il cambiamento che aspettavi arrivasse dall’esterno. Perché se ancora ti illudi che il cambiamento possa arrivare da sé, ti svelo un segreto: non arriverà.

L’unico a poter diventare un game changer e a poter disporre tra le proprie mani del vero potere del cambiamento sei tu. Sfruttalo per imparare a controllare e combattere la tristezza. Fallo per te stesso, perché te lo meriti. E inizia a farlo adesso, perché guardare il mondo attraverso le lenti della tristezza non fa bene, né per il tuo presente né per il tuo futuro. Non ti permette di sognare, di costruire, di realizzare i traguardi che, dentro di te, sai essere tuoi e senti di voler raggiungere. Supera questi tuoi limiti. Inizia a essere felice.

Dario Silvestri

Practice, Dedication, Results