“Mi ha lasciato, cosa devo fare?”. Quante volte hai sentito porre questa domanda? E quante volte sei stato tu a porla?
Del resto, non puoi negarlo: “Mi ha lasciato, cosa devo fare?” è un grande classico. Da una parte, la fine di una relazione che non siamo stati noi a volere, un fatto nudo e crudo che ognuno di noi ha sperimentato almeno una volta nella vita, e che magari tu stai vivendo proprio adesso.
Dall’altra parte, invece, il vuoto che ti spinge a porre il quesito: che cosa fare ora che l’altra persona su cui tanto contavi ha deciso di andarsene? Cosa devi fare ora che, d’un tratto, sogni e obiettivi che avevi in mente di conseguire insieme alla tua metà perdono linfa e ragion d’essere? Con la fine della relazione, si infrangono le promesse e i sogni che avevate fatto insieme. Rimani tu, solo, di fronte a una pagina bianca. O quasi.
Cerchiamo di inquadrare meglio la situazione.
Essere lasciati: un forte impatto emotivo
Si può essere lasciati in una relazione amorosa ma anche in altri ambiti, come quello lavorativo o famigliare. Quando una persona ci lascia, l’impatto emotivo che proviamo è fortissimo. Può accadere in seguito a una lunga crisi ed essere una risoluzione non del tutto attesa, ma anche capitare all’improvviso, senza che l’altra persona ci abbia dato alcuna avvisaglia. In entrambi i casi, essere lasciati ci mette in scacco e ci pone in un frangente difficile e doloroso.
Si dice che essere lasciati è peggio che lasciare, e non a caso. Il motivo è semplice: quando veniamo lasciati, non siamo noi ad aver preso una decisione. Siamo stati invece “vittime” di una decisione presa unilateralmente dall’altra persona. Uso il termine “vittime” perché parte del dolore che proviamo deriva proprio dal rifiuto, dal sentirsi abbandonati, allontanati, traditi e scartati. Sentiamo una bruciante umiliazione, così come di aver subito una grande ingiustizia.
Iniziano a far capolino altri dubbi: “Non ero forse abbastanza?”, “Non ero sufficientemente bello, bravo, buono, forte, dolce, protettivo… ?”, “Mi mancava qualcosa?”
Da lì, ecco che una frana di pensieri inizia a innescare tutta una serie di altre paure che vanno ad attingere alle nostre insicurezze più radicate. E a seguire altre domande: “Ho detto qualcosa di sbagliato?”, “Sarà stata la gelosia?”… È una giostra che sembra non avere fine. Soprattutto perché iniziamo a passare a rassegna, con esasperata meticolosità, ogni momento e ogni parola per capire cosa è andato storto e quando…
Eppure, nessuna risposta ci può aiutare a ottenere quel che in realtà vorremmo: che l’altra persona torni da noi.
“Mi ha lasciato, cosa devo fare?”
Forse “Mi ha lasciato, cosa devo fare?” è l’unica domanda a cui ha senso rispondere.
Bisogna far lavorare la mente in economia e alleggerirla di tutti quei pensieri che sia io che te sappiamo essere del tutto inutili. Continuare a dissezionare la tua storia da solo, senza un confronto reale, non è solo insensato ma anche controproducente, perché non fa che alimentare il tuo malessere senza darti un riscontro concreto. Come prima cosa, quindi, inizia ad allontanare tutta quella nuvola di pensieri.
Se proprio vuoi risposte, devi porre quei quesiti alla persona interessata, che è l’unica a poterti dire come stanno le cose. Quando il peso emotivo è così forte, però, rischi di non essere pronto ad ascoltare – ed accettare – le risposte che ti darà. Se vuoi davvero scoprire il perché la storia tra voi non è andata bene, aspetta di sentirti pronto all’ascolto e a mettere da parte giudizi e pregiudizi.
E una volta che avrai ascoltato, non scordarti di ringraziare.
Ringrazia chi ti ha lasciato: ti ha fatto un favore
Essere lasciati è terribile, ma anche lasciare non è propriamente facile. Nel lasciarti, occorre riconoscere che l’altra persona ha dimostrato coraggio.
“Dario, cosa vuoi che me ne importi del coraggio che ha dimostrato?”
Te ne deve importare. Non ti ha lasciato per farti del male, ti ha lasciato perché secondo lei le cose tra voi non funzionavano e non c’era modo, ragione o senso di continuare a provarci. Ripeto: non ti ha lasciato per fare del male a te. Il dolore che provi è una conseguenza, ma non il motivo per cui ha preso quella decisione.
Questa è una considerazione su cui ti invito a riflettere per cercare di capire l’altra persona e metterti nei suoi panni. Non è tuttavia solo per il coraggio dimostrato che dovresti ringraziare.
Dovresti ringraziare perché quando scegli una persona con cui condividere i tuoi pensieri, le tue giornate e magari la tua vita, c’è sempre il rischio che, più avanti nel tempo, la relazione cominci a proseguire per abitudine. Muoiono la passione, l’interesse, la complicità, ma la relazione viene comunque portata avanti per inerzia, perché magari con quella persona ci stai comunque bene e non hai alcuno stimolo a cambiare. Il problema è che una relazione del genere non può far altro che continuare a inaridirsi senza lasciarti nulla.
In questi casi, è vero che essere lasciati può rivelarsi un vero e proprio trauma, ma ha una connotazione molto positiva. Ti obbliga a cambiare. Ciò che devi fare è trasformarlo in uno spunto forte per iniziare con altrettanta forza ad agire.
Mi ha lasciato, cosa devo fare? Rinascere
L’azione è la tua salvezza. L’azione è infatti l’unica via per reagire in maniera costruttiva in un momento di crisi come quello che si vive dopo essere stati lasciati da una persona importante. È fondamentale tu prenda atto del cambiamento e inizi ad accettarlo, farlo tuo. Il cambiamento non ha origine da un singolo momento: è la decisione di imbarcarsi in un viaggio con una meta definita all’orizzonte.
Qual è la tua meta? Quale sarà il tuo percorso? Al contrario rispetto a ciò che ti dicevo prima, su questi interrogativi puoi arrovellarti quanto vuoi. Su queste domande puoi perderci tempo e sonno, senza preoccuparti di appesantire mente e pensieri. Se davvero vuoi rinascere e vivere qualcosa di positivo, serve che tu trovi le tue risposte.
Sfrutta il tuo dolore, sfruttalo come leva per andare oltre e crearti obiettivi e sogni nuovi. Ricorda che per ottenere e realizzare qualcosa di eccezionale, devi essere pronto a fare qualcosa di eccezionale.
Questo è il momento giusto per iniziare.
Dario Silvestri
Practice, Dedication, Results